Kub Meatballs…ovvero le polpette dell’ammmmore!!! <3

Sono contentissima di inaugurare la categoria “Un ospite molto speciale” con la collaborazione della mia dolce metà, o meglio, MiaDolceUnQuarto (io ovviamente sono la SuaDolceTreQuarti…vi lascio intuire il perché di questi epiteti!!).

Probabilmente potrete pensare che sia felice perché volevo condividere un pezzetto del mio blog con una persona importante o che trovassi molto romantico iniziare questa sezione con il moroso o che il fidanzato fosse la persona che potevo costringere con più facilità a collaborare a questa cosa… NO! Vi sbagliate di grossissimo!! Sono gongolante come una cinciallegra perché poi potrò mangiarmi quello che il mio ometto preparerà…una cosa di cui vado letteralmente PAZZA, mi farei il bagno nella pentola: le Polpette al Sugo!!!

Ma prima di tutto vi presento il mio SpecialGuest, soprattutto attraverso le domande del The Good Tag, al quale si è prestato con molta disponibilità, ha praticamente risposto a tutte le domande…

 

Nome: Daniel

Soprannome: Kub (da Stanley Kubrick)

Età: 36 anni

Caratteristiche: nerd, gattaro, melomane, grandissimo senso pratico e manualità.

 

The Good Tag:

Marcel Proust andava alla ricerca del suo tempo perduto assaporando madeleines… Qual è il cibo che risveglia in te dei ricordi del passato?
In casa siamo piuttosto abitudinari e sebbene certe pietanze non si mangino affatto spesso, le stesse permangono nel menù di casa da tempo immemore. Il passato me lo ricordano il formaggino “Mio” ed una moltitudine di merendine, alcune mai “passate” per casa, tra le tante cito i Tegolini e gli Yo-Yo e infine il gelato Calippo.

Come lo stomaco, anche l’anima ha bisogno di cibo… qual è il tuo soul food?
Musica, tanta sana musica. Mi piace immaginarmi un momento con una tazza senza fondo, perennemente colma di cioccolata calda.

Cosa mangi quando sei proprio a terra, per risalire la china?
Questa non è un’abitudine che mi appartiene. Al massimo posso dire che quando son nervoso devo sgranocchiare qualcosa, che sia una penna Bic o un pacco di biscotti poco importa.

 

Meglio mangiare o cucinare?
Perché non entrambe e nel mentre? Ovviamente mi riferisco al mangiucchiare mentre cucino, il contrario è alquanto snervante.

Qual è stato il primo piatto che hai cucinato da solo in tutta la tua vita?
E chi se lo ricorda? Che sia stato un fantabuloso toast?O forse dovrei ricordare un piatto di sassi condito con fango e qualche foglia dell’albero del cortile, con una punta di colore fatta con le bacche rosse di un altro alberello?

E per prenderlo/a per la gola, che prepari?
Eh, se sono qui è tutta “colpa” delle mie polpette ripiene, al sugo. A sentire Lei, lo proporrebbe nelle agenzie matrimoniali e nei siti d’incontri.

L’eterno quesito che “divide” il mondo: dolce o salato, a quale emisfero appartieni?
Assolutamente dolce, non che sia particolarmente goloso, ma le mie papille gustative ne sono sempre state certe, senza mai arrivare al ballottaggio.

Cucina etnica… quale paese ti ha rubato il cuore ed il palato?
Poca, pochissima esperienza a tal proposito. Tieni “in caldo” la domanda per il prossimo invito…

Non Vivo più Senza Te VS Stai Lontana da me: qual è la pietanza più buona del mondo e qual è la cosa a cui solo a pensarci ti viene la nausea?
“Il piatto più buono fù quello che non mangiammo”. Di piatti buoni ce ne sono tanti  ma forse sono ancora troppo giovane perdire che non vivo pià senza di loro. Ancora una volta confido nel futuro!
La nausea, e qui deluderò molti, è il pesce. Tutto.

Il gioco del se fosse (Raffaellona style!)… se fossi un drink che cosa saresti e perché? E se fossi un metodo di cottura? Un utensile da cucina?
Un drink? Un liquore alla liquirizia.
Un metodo di cottura? Una bella grigliata con lo scoppiettio del legno che arde.
Un utensile? Le mani! L’utensile indispensabile per definizione!

In molti libri e film si parla di cibo o almeno si nominano ricette ed anche in parecchi quadri famosi compaiono piatti invitanti: ce n’è qualcuno che ti è rimasto impresso?
Ah, qui non c’e’ dubbio: “La Grande Abbuffata”

Fuori gli scheletri dall’armadio… qual è il tuo junk food (cibo spazzatura) preferito, quello che ti concedi quando decidi di fregartene di tutto?
Patatine fritte in busta e assai più raramente ho comprato etti di caramelle gommose varie. Della serie “Mai avuto carie in vita mia!” ( per chi si ricorda la pubblicità ).

Qual è l’ingrediente “salvacena” a cui non puoi rinunciare nella tua dispensa o nel tuo frigo, il più versatile?
Probabilmente una confezione di stracchino mi ha salvato la vita svariate volte, in quelle molte notti insonni davanti al pc a lavorare, posseduto da fame atavica. Non che ne vada particolarmente ghiotto, ma la sua versatilità è superba 

Le ricette della nonna… ma anche del nonno, dello zio, della mamma… qual è il piatto di famiglia che ti hanno tramandato e che speri di tramandare a tua volta?

C’è chi va matto per il pasticcio di mia madre, altri per il suo tiramisù… Sarà poco, ma spero di poter tramandarne i sapori.

Qual è l’utensile o l’elettrodomestico da cucina che ami di più?
Devo ripetermi, le mani! Inoltre aggiungo un buon set di coltelli affilati: non c’è niente di peggio che un coltello che non fa il suo mestiere.

Epic Fail!!!! Quale è stato il tuo più grande disastro in cucina?
Errori tanti, ma disastri fortunatamente no. Il peggio forse l’ho fatto quando abitavo da solo e “quindi” rimarrà segreto professionale… Giusto per dovere di cronaca, una delle peggiori figure le ho fatte preparando un caffè a degli amici spagnoli, nella loro prima “gita” in Italia. Non avevo mai usato quella moka, il risultato era ben sotto le aspettative di chiunque, mie incluse: talmente leggero che forse avrebbero potuto rimpiangere quello americano.

Cosa hai mangiato ieri sera e cosa mangerai oggi?
Ieri sera me la sono presa comoda… Frittatona con cipolla e salame. Domani ancora non so.

BeFitFood: qual è il TUO piatto Buono (ovvero gradevole per il palato e amico della tua salute)?
Quando arriva il caldo, le insalatone “imbottite” di ogni delizia fa sempre la differenza. A dire la verità la fame si ripresenta dopo poche ore, ma non demordo!
D’inverno invece adoro farmi il the marocchino, con la menta che coltivo in casa. ( si, lo so, non è un piatto ).
Comunque faccio il “bastian contrario”:  polenta bianca lasciata ad annerire leggermente sulla piastra e magari uno spezzatino di carne con un cucchiaio di sugo. Ok, non è salutare, ma vuoi mettere?

Confesso! Non mi vergogno di ammettere che adoro…
Per molti è un piatto banale, ma la sua semplicità… Farfalle al burro ed un pugnetto di parmigiano!

Non solo gusto, abbiamo 5 sensi!! Un cibo da toccare, un cibo da vedere, un cibo da ascoltare e un cibo da annusare…
Il tatto trae la meglio cucinando, meglio ancora se si tratta di fare la pasta per pizza. Massaggiarla e stenderla mi stuzzica un sacco. L’occhio fa lo stalker sulle torte decorate. Speriamo che non mi denuncino. L’orecchio comincia a spingermi verso i fornelli quando sento ardere il i ceppi nel camino. Annusare… uhm, ancora una volta una cosa semplice…  il basilico nel sugo che ti appresti a preparare.

Quando hai tanto, tanto tempo a disposizione a quali preparazioni gastronomiche ti dedichi con tutta calma?
Eh, il ragù, fatto come si deve… praticamente improponibile con gli standard di tempo di oggi.

 

…E ora bando ad ulteriori ciance e via con gli Ingredienti delle Polpette dell’Ammmmore!!!

  1. 1/2 Kg di macinato misto
  2. 1 uovo
  3. abbondante pangrattato
  4. 1 “filoncino” di mozzarella per pizza
  5. 1 bottiglia di passata di pomodoro
  6. 1 latta di pomodoro a pezzettoni
  7. 1/2 cipolla
  8. 1 carota
  9. 1 spicchio d’aglio
  10. 1 filo d’olio, sale e spezie: pepe nero macinato, peperoncini essiccati, cannella

soffritto-polpette

La prima cosa da fare è preparare un bel soffrittino di carota e cipolla, tagliate al coltello e lasciati cuocere a fuoco vivace con pochissimo olio sul fondo della pentola a pressione,sale, pepe e un primo peperoncino essiccato sminuzzato.

peperoncino-coltello

Quando le verdure si sono ammorbidite Daniel versa nella pentola una bottiglia quasi intera di passata di pomodoro, ne tiene da parte un bicchiere scarso, abbassa la fiamma e aggiusta nuovamente il sugo con sale, pepe e altri due peperoncini.

sugo-polpette

Mentre il pomodoro si scalda passiamo alla preparazione delle polpette: tagliamo a cubetti la mozzarella , poi, in una capace terrina mescoliamo la carne, un uovo, uno spicchio d’aglio tritato finemente, del pangrattato e naturalmente anche qui sale e pepe.

carne-uovo-polpette

Dopo una prima sommaria mescolata incorporiamo la passata rimasta (abbastanza da “arrossare”, “sporcare” l’impasto ma con attenzione a non esagerare e “ammosciare” il tutto).

carne-pomodoro

Mentre guardo Daniel preparare le polpette vedo con i miei occhi quello che ha scritto anche sopra, nelle domande, ovvero la piacevolezza di maneggiare gli ingredienti che infatti non mescola col cucchiaio ma, come dice lui “massaggia” a mani nude, e credo che questo modo di operare sia un valore in più.

making-of-polpette

Ogni polpetta viene realizzata poggiando una cucchiaiata di impasto di carne sulla mano, scavando un buchetto nel mezzo e ponendo uno o due quadrotti di mozzarella al centro; si aggiunge poi un altro po’ di carne per coprire la mozzarella e si passa compattare per bene la polpetta, in modo che non sia facile da frantumarsi (“in ogni caso anche se una dovesse rompersi in cottura poco male, arricchirà semplicemente il sughetto che sarà ancora più corposo”) ma nemmeno troppo pressata (“renderebbe la polpetta troppo secca, il sugo non entrerebbe ugualmente bene nell’impasto”).

polpette-panate

La grandezza ideale delle polpette è grosso modo quello di una pallina da golf (supponiamo almeno, chi di noi due è mai stato su un campo da golf!?) e una volta composte vanno ripassate in altro pangrattato.

polpette-in-pentola

Ormai il sugo è bello caldo e si possono adagiare – delicatamente, una alla volta – le polpette sul fondo della pentola a pressione e ricoperte con altro pomodoro, stavolta i pezzettoni.

polpette-al-bagno

A questo punto chiudiamo la pentola e facciamo cuocere in pressione a fuoco basso per 25 minuti, scuotendo con frequenza la pentola, le prime volte pian pianino per non spappolare il contenuto, poi sempre con maggior vigore, in modo che la carne non si attacchi. Alla fine si toglie la pentola dal fuoco, si apre e eventualmente la si rimette sul fuoco qualche minuto senza coperchio per far restringere ulteriormente il sugo, qualora si fosse mantenuto eccessivamente liquido. Nell’ultimo minuto di cottura il tocco finale è… un pizzico di cannella!

Oddio, che profumo, non potete capire!!! Ebbene…Buon appetito a me!!

That’s all folks!

polpette-in-tavola

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