Pasqua 2020: Bigoi co l’Arna

Come avevamo già capito tutti ben prima dell’annuncio quest anno la Pasqua sarà domestica e ritirata. Oggi è la Domenica delle Palme e per la prima volta non sono potuta andare a prendere il rametto d’ulivo in Chiesa, devo dire che stamattina ero un po’ dispiaciuta, al pomeriggio però sono andata a fare la consueta passeggiata di 200 metri a buttare la plastica e ho staccato un ramoscello dalla pianta d’ulivo vicina alla Chiesa… non è proprio lo stesso ma credo che andrà benissimo, anzi forse quest anno ha un significato ancora più particolare. Certo trascorrere le Feste lontano da amici e parenti non sarà il massimo ma sono certa che più avanti recupereremo.

Se avessi avuto la possibilità di riunire tutta la famiglia qui a casa per Pasqua come al solito sicuramente avrei preparato un grande classico della cucina veneta. Anzi vicentina. I Bigoi co l’Arna, ovvero i Bigoli con il Ragù di Anitra. Sono sempre stata convinta che fosse diffusissimo in tutta la regione ma proprio poco tempo fa parlando con varie persone ho scoperto che mentre a Vicenza e provincia questo piatto viene proposto quasi ovunque, dai ristoranti agli agriturismi fino alle più oneste e anguste bettole, mentre da altre parti, come per esempio a Treviso, è conosciuto ma non certo onnipresente. Per questa ragione ero molto contenta di preparare questa pietanza, visto che i parenti del Lungo Capo sono trevigiani e bolognesi.

Ho deciso che  anche se saremo in due il menù non cambierà, ho già preparato il ragù, circa 6 porzioni, in modo da averne un po’ di scorta. (qui vi darò le dosi per 6 quindi, così potrete avere abbastanza condimento in caso di un pranzo di famiglia o potete fare come me, consumare quello che vi serve e congelare il resto suddiviso in porzioni).

Per quanto concerne la pasta invece Domenica prossima farò due sole porzioni di cui vi darò le dosi, in modo da consumare immediatamente i bigoli. Qualora voleste replicare la ricetta per più persone naturalmente basterà regolare le quantità di ingredienti di conseguenza. Ho già fatto alcune prove con il kMix e visto che la preparazione comporta davvero poco tempo e poca fatica preferisco non fare scorta anche se potrei (la pasta fresca può essere sia seccata e cucinata qualche giorno dopo o anche surgelata ma visto che in questo periodo siamo sempre a casa preparare le cose al momento occupa piacevolmente le giornate).

Bene, allora cominciamo e partiamo dal ragù:

  1. 400 gr di polpa d’anatra
  2.  75 gr fegatini d’anatra
  3. 3 coste di sedano
  4. 2 carote grandi o 3 piccole
  5. 1 piccola cipolla
  6. un bicchiere scarso di vino rosso
  7. 30 gr di burro
  8. olio evo q.b.
  9. 250 ml di brodo vegetale
  10. 1 spicchio d’aglio
  11. rosmarino, salvia ed alloro
  12. qualche grano di pepe nero
  13. sale q.b.

Di solito il mio macellaio mi prepara già un mix di polpa e fegatini d’anitra tagliata molto finemente al coltello. Io mi occupo del battuto, preparo un trito di carota, sedano e cipolla, lo rosolo in un fondo d’olio e burro salando subito la verdura. Aggiungo la carne d’anatra fino a che non ha cambiato colore. Quando il liquido di fondo comincia ad esaurirsi alzo la fiamma e sfumo con il vino, quando anche quello si asciuga bagno il tutto con il brodo. In un filtro da the metto la foglia d’alloro, i grani di pepe e lo spicchio d’aglio schiacciato. Lascio cuocere per un’ora a fiamma bassa rimestando spesso e comunque fino a che il brodo sia evaporato. Un’ultimo giro d’olio, aggiusto di sale qualora occorresse e aggiungo un pizzico di salvia e rosmarino tritati.

Il ragù è pronto per essere utilizzato. Di solito quando devo riscaldare il ragù in un secondo tempo aggiungo un pochino di latte, giusto qualche cucchiaio, per mantenere la preparazione morbida.

bigoli ragù anitra

Ed ora passiamo ai bigoli, come vi dicevo sono le dosi (solo un pelino abbondanti) per 2 persone:

  1. 200 gr di farina 00
  2. 60 gr di semola rimacinata
  3. 2 uova
  4. un bel pizzico di sale

Via avevo già mostrato la mia amata planetaria su Instagram, il suo acquisto mi ha davvero rivoluzionato la vita in cucina. Probabilmente se avete già il kMix e lo avete da un po’ sapete già che a differenza dell’impasto lavorato al matterello, che deve risultare elastico e ben incordato, quello per il torchio deve essere “bricioloso” . Grazie alla porosità della pasta che esce dalle fantastica trafila al bronzo il condimento verrà trattenuta perfettamente.

bigoli ragù anitra

Sbatto le uova in una ciotola a parte. Setaccio le farine, aggiungo il sale e le inserisco nella ciotola della planetaria, monto la frusta a K e imposto la velocità minima, aggiungo pian piano le uova e lavoro l’impasto fino a che il liquido viene assorbito del tutto. Imposto la velocità a 1, quindi pulisco la frusta col leccapentole, quindi riprendo la lavorazione alzando pian piano la velocità fino a 5, ovvero fino ad ottenere un impasto asciutto e in briciole.

Tolgo la ciotola e monto il torchio con la trafila da bigoli, aggiungo l’impasto a poco a poco, in modo da non coprire mai del tutto l’elica e tagliando la pasta ogni volta che i bigoli avranno raggiunto la lunghezza di 15/20 cm.

bigoli ragù anitra bigoli ragù anitra

Prima di cuocere la pasta fresca, è consigliabile farla riposare e asciugare almeno per trenta minuti. Faccio lessare i bigoli in acqua bollente salata per circa 6 minuti, quindi la condisco con il ragù di anitra e arricchisco con del parmigiano grattugiato.

That’s all folks!

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