Risotto alle Rosoline di Campo con Cuore Piccantino

Tra le proposte per il pranzo di Pasqua non potevo non preparare anche un’ideuzza risottosa, e visto che nel post precedente vi avevo accennato alle “Rosoline”, un’erba spontanea e primaverile che qui in Veneto e soprattutto nel trevigiano sono note… ma nemmeno tanto, io stessa le ho scoperte tre anni fa e da allora ho dovuto spiegare a moltissime persone di cosa parlo quando ne decanto la bontà!! Sicuramente gli appassionati di erbaggi sanno bene che le foglie del papavero vanno raccolte prima della fioritura, quando sono piccole e tenere e che si trovano in primavera nei campi incolti prima della semina. Il mio “spacciatore” ufficiale è il Babbo del Lungo Capo, appassionato cacciatore di campi sconosciuti dai quali ritorna carico di radicchietto, bruscandoli e, appunto rosoline.

La preparazione è identica a quella di altre erbe di campo, bisogna pulirle, eliminare le parti dure, lessarle e ripassarle poi in padella, possibilmente con olio e aglio che poi va eliminato. Una volta pronte si possono mangiare a quattro palmenti come faccio il 90% delle volte o utilizzarle per altre preparazioni più elaborate, come questo risotto per il quale vi serviranno i seguenti ingredienti per 4 persone:

ingredienti risotto

  1. 350 gr di riso Carnaroli
  2. 300 gr di rosoline già lessate
  3. 1/4 di cipolla bianca
  4. mezzo bicchiere di vino rosso
  5. brodo vegetale
  6. mezzo bicchiere di crema di latte (o panna fresca che dir si voglia)
  7. grana grattuggiato
  8. 100 gr di fontina valdostana
  9. un pezzetto di peperoncino piccante essiccato
  10. sale, pepe q.b.

soffritto con rosoline

Metto a scaldare il brodo, faccio imbiondire la cipolla affettata finemente o tritata con pochissimo burro in una bella padella antiaderente, poi aggiungo circa metà delle rosoline, spadello per pochi istanti e aggiungo il riso che faccio tostare e che poi sfumo con il vino. porto avanti la cottura aggiungendo il brodo a poco a poco mescolando molto per far rilasciare l’amido e rendere il risotto morbido.

risotto tostato

Quando la cottura è pressoché ultimata aggiungo pochi cucchiai di crema di latte fresca, aggiusto il sapore con il pepe e infine a fuoco spento procedo a mantecare con il grana o il parmigiano.

Durante la cottura del risotto  preparo un cuore morbido e stuzzicante: scaldo le restanti rosoline, le metto nel bicchiere del frullatore ad immersione con un pezzettino di peperoncino essiccato (occhio alle dosi! casomai mettetene poco ed eventualmente aggiungetene un altro po’ in un secondo momento), la fontina valdostana a pezzetti e un terzo di bicchiere di crema di latte, quindi riduco il tutto ad una crema.

ripieno

A questo punto posso impiattare (consiglio: tenete i piatti in caldo per evitare che il risotto si raffreddi visto che c’è questo ulteriore passaggio): rivesto una tazza di pellicola trasparente, metto sul fondo due/tre cucchiaiate generose di risotto, una cucchiaiata di ripieno e richiudo con altro riso e premo leggermente per compattare. Appoggio un piatto rovesciato sulla tazza e “scaravolto” il tutto, sollevo la tazza e op-là, compare una bella cupoletta che si può finalmente portare in tavola.

risotto in costruzione

Io ho servito il risotto in piatti vintage e fiorati, è molto particolare e li ho trovati per caso in uno scatolone in garage in mezzo a altri cimeli di famiglia che credo appartenessero alla madre di mia madre, credo siano molto adatti a una tavola di Pasqua, voi che ne pensate? (eeeh lo so… fiori?! A primavera?! Avanguardia pura!!!… Beh visto che Pasqua è con chi vuoi credo ESCLUDERO’ dalla lista degli invitati Miranda di Prada vestita!!)

That’s all folks!!

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